“Mia madre annegò la notte del 23 maggio, giorno del mio compleanno, nel tratto di mare di fronte alla località che chiamano Spaccavento, a pochi chilometri da Minturno…”
Questa lista è nata come premessa al Gruppo di Lettura “L’amica geniale”, dopo uno scambio di libri e commenti sui testi di Elena Ferrante con l’amica Floriana. Abbiamo scelto come primo incontro la data del 23 Maggio, in omaggio all’incipit del primo libro firmato Ferrante: “L’amore molesto” (edito da E/O nel 1992).
L’amore molesto. Editore E/O, 1992.
L’amore molesto è diventato uno dei romanzi italiani più importanti e originali degli ultimi anni, anche grazie all’omonimo film registrato da Mario Martone. La trama ruota intorno a un rapporto tra Delia e la madre Amalia. Delia ritorna a Napoli per cercare di scoprire i motivi che hanno portato la madre a una morte misteriosa. Durante la ricerca, Delia scopre nuovi aspetti della sua personalità e quelli di sua madre.
I giorni dell’abbandono. Edit. E/O, 2002.
Il romanzo racconta la storia di una donna abbandonata dal marito. Olga, una donna ancora giovane, che è lasciata all’improvviso da suo marito Mario, precipita in un abisso di dolore e di disperazione, e diventa “La Poverella”.
La frantumaglia. Edit. E/O, 2003. Prima edizione. A seguire 2007 e 2016.
Collocabile sulla linea di confine che separa un testo di carattere autobiografico da un’opera di critica letteraria. La terza edizione, ampliata con nuove interviste rilasciate tra il 2011 e il 2016 (le due precedenti sono uscite nel 2003 e nel 2007), è quasi un grido di rabbia e frustrazione: cessate di indagare sul mio «io sociale», ciò che vi serve sapere sull’«io profondo» dello scrittore, che è quello che conta davvero, sta tutto lì, basta che leggiate La Frantumaglia.
La figlia oscura. Edit. E/O, 2006.
Con questo romanzo Elena racconta una nuova storia di donna, e scava nei sentimenti contraddittori che ci legano ai nostri figli. Leda è un’insegnante di letteratura inglese, divorziata da tempo, totalmente dedita alle figlie e al lavoro. Quando le due figlie vanno dal loro padre in Canada, si sente come liberata e la vita diventa più leggera. Decide così di andare al mare in un paesino del Sud per vacanza. Sulla spiaggia Leda incontra una grande famiglia napoletana, e la osserva. La bambola della bambina Elena è scomparsa, e il gruppo di napoletane cerca di trovarla. Alla fine, Leda ritrova nella sua quarta sacca la bambola di Elena.
La spiaggia di notte. Edit. E/O, 2007.
Ferrante prende spunto dal suo romanzo La figlia oscura, per scrivere una fiaba dedicata a bambine, bambini, ma anche ai più grandi. Protagonista di questa fiaba è Celina, una bambola che prende vita e racconta la sua nottata infernale trascorsa sulla spiaggia: sola e in preda al terrore deve fronteggiare una serie di pericoli prima di poter riabbracciare la sua mamma bambina. Come in ogni fiaba che si rispetti, il “sottotesto” della storia va a stuzzicare un incubo infantile, in questo caso l’abbandono, e tutto il conseguente canovaccio: la gelosia per il nuovo arrivato (che sia un fratello o un cucciolo), il dubbio di essere diventati invisibili, prove di resistenza alla solitudine e una grande paura di essere dimenticati prima di fare ritorno a casa.
L’amica geniale. Edit. E/O, 2011.
Le protagoniste sono Lila e Elena. All’inizio del romanzo, Rino, il figlio di Lila telefona a Elena per informarla della scomparsa della propria madre. Di conseguenza, Elena comincia a evocare la loro vita. Lila e Elena crescono insieme nel rione di Napoli. Lila è una ragazza bella e intelligente. Elena la invidia, e nello stesso tempo la imita. Elena non può frequentare la scuola media, per motivi di famiglia, e comincia ad aiutare il lavoro del padre e del fratello nel loro negozio di scarpe. Lila continua gli studi ma subisce una delusione perché nella scuola non c’è più Lila. Alla fine, per rompere il fidanzamento con Marcello e migliorare la situazione familiare, Lila si sposa al salumaio Stefano a sedici anni. Però, nel matrimonio, si accorge il tradimento del marito. Nel frattempo, anche Elena affronta dei problemi: l’inquietudine per il futuro, e l’amore ambiguo per Nino.
Storia del nuovo cognome. L’amica geniale volume II. Edit. E/O, 2012.
Lila ed Elena hanno sedici anni e si sentono entrambe in un vicolo cieco. Mentre Elena continua i suoi studi al liceo classico, Lila – divenuta la signora Carracci -, sta perdendo sé stessa. Non mancano i problemi nella loro vita: Elena sta con Antonio, pur essendo innamorata di Nino; e Lila è bloccata in un matrimonio infelice. L’irritazione per la maleducazione del marito porta Lila a innamorarsi di Nino. Nel frattempo, Elena lascia il rione per frequentare l’università a Pisa.
Storia di chi fugge e di chi resta. L’amica geniale volume III. Edit. E/O, 2013.
In questo libro, Lila, che resta a Napoli, abbandona la sua vita facoltosa e comincia a lavorare faticosamente in una fabbrica. Elena pubblica il suo primo romanzo con l’aiuto del proprio fidanzato Pietro. In apparenza, Elena vince la competizione con Lila, ma in realtà vive una profonda crisi d’ispirazione, nel corso della quale incontra di nuovo Nino. D’altro canto, Lila e Enzo cominciano ad apprendere la tecnologia dell’informazione che al momento poche persone conoscono. Perciò, entrambi guadagnano molto. E in cinque poi, fondano la loro agenzia informatica.
Storia della bambina perduta. L’amica geniale volume IV. Edit. E/O, 2014.
Lila e Elena, diventano entrambe madri di due figli. E l’ultima ritorna a Napoli e vive nuovamente nella casa familiare. Lila gestisce un’azienda informatica ed ha avuto una figlia, Tina (lo stesso nome della bambola perduta di Elena). Una domenica mattina, le due famiglie passeggiano nella piazza, e la bambina Tina scompare.
L’invenzione occasionale. Edit. E/O, 2019.
Cinquantuno frammenti eterogenei di esperienze e di poetica, d’intuizioni e di autobiografia. I testi sono stati pubblicati originariamente in inglese sul Guardian nella traduzione di Ann Goldstein nel corso del 2018. Mentre andava in onda la fiction tratta dall’Amica geniale, che ne consacrava il successo internazionale, Ferrante ha accettato di scrivere una rubrica settimanale sul quotidiano britannico in cui racconta di sé, del suo lavoro e della sua vita interiore. Questi testi sono pubblicati tutti insieme, accompagnati dalle illustrazioni di Andrea Ucini. Come dimostra La Frantumaglia, Ferrante è anche una valente saggista. La terza, più importante, è che dopo l’abbondanza di parole, fatti e intrecci della saga che l’ha portata a diventare una delle scrittrici più lette al mondo, questi brevi scritti restituiscono la dimensione più sorvegliata e rarefatta della sua scrittura.
La vita bugiarda degli adulti. Edit. E/O, 2019.
Giovanna, la giovane protagonista figlia di Andrea a Nella, intellettuali progressisti, viene stravolta da una frase del padre: «Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta.» Brutta come zia Vittoria, la sorella del padre. L’episodio, posto come incipit del libro, getta Giovanna nello sconforto. L’incontro con la zia, mai conosciuta prima, sarà allora liberatorio e la porterà a nuove frequentazioni, come Margherita e i suoi i tre figli. Giovanna scoprirà così il sesso, squallido e brutale, liberandosi di una verginità percepita come ingombro. A suggellarne il suo essere divenuta finalmente adulta sarà quindi l’amore e un viaggio a Milano.